Research networks
Mariani Foundation Network RENDER on rare neuropaediatric diseases
Le malattie neuropediatriche rappresentano uno spettro estremamente eterogeneo di condizioni, con un elevato impatto sullo sviluppo e qualità di vita dei piccoli pazienti. Caratterizzate dalla variabile associazione di segni neurologici, disturbi del neurosviluppo e coinvolgimento di altri organi e sistemi, la maggior parte sono malattie rare. La frequente mancanza di cure e la necessità per i pazienti di assistenza a lungo termine rendono queste patologie uno dei problemi socio-sanitari più rilevanti dei nostri tempi.
La rivoluzione tecnologica del sequenziamento di nuova generazione (NGS) ha consentito enormi progressi nella definizione delle basi genetiche di tali malattie, con un netto incremento del tasso diagnostico. Tuttavia, la diagnosi e la gestione dei pazienti in Italia restano ancora appannaggio di pochi centri di eccellenza, con una scarsa condivisione di conoscenze e la mancanza di registri standardizzati per raccogliere le informazioni cliniche, genetiche e strumentali. Questo rappresenta un limite enorme per la ricerca e per la definizione di percorsi diagnostici, terapeutici e gestionali standardizzati e sostenibili.
Responsabili scientifici
Prof. Renato Borgatti
Fondazione IRCCS Istituto Mondino (Pavia)
Dr. Domenico Coviello
IRCCS Istituto Gaslini (Genova)
Prof. Vincenzo Leuzzi
Sapienza Università di Roma
Dr.ssa Donatella Milani
Fondazione IRCCS Ca ’Granda Ospedale Maggiore Policlinico (Milano)
Prof. Alessandro Simonati
Policlinico Rossi e Università di Verona
Prof.ssa Enza Maria Valente
Università degli Studi di Pavia
La Rete FM
Si propone di accorpare e coordinare le proposte progettuali in un unico registro nazionale dedicato alle patologie neuropediatriche rare, con l’esclusione di quelle già oggetto di specifici registri attivi. Tra i progetti inclusi figura “PADAPORT: un nuovo database online e un portale per la ricerca, la formazione e l’informazione sulle atassie pediatriche a livello nazionale” già finanziato dalla Fondazione.
Il registro prevede la creazione di una piattaforma centralizzata che consentirà non solo la condivisione dei dati, ma anche collaborazioni scientifiche con altri investigatori e consorzi internazionali.