Disordini del neurosviluppo, l’importanza dei biomarcatori precoci - Fondazione Mariani
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Disordini del neurosviluppo, l’importanza dei biomarcatori precoci

Dei “Marcatori comportamentali precoci per i disordini del neurosviluppo nei primi tre anni di vita” e del ruolo fondamentale che svolgono nell’individuazione del rischio di tali disordini si parlerà al nostro Corso sui Disturbi del neurosviluppo, in programma come FAD sincrono nei giorni 18, 19 e 26 ottobre.
La relazione sarà tenuta dalla dr.ssa Maria Luisa Scattoni dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Presentiamo qui l’abstract in anteprima.

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I disturbi del neurosviluppo (NDD) sono un gruppo di condizioni che insorgono nel periodo dello sviluppo e tipicamente si manifestano in età prescolare con problematiche nel funzionamento personale, sociale e scolastico. Le manifestazioni cliniche dei NDD sono eterogenee e possono variare da limitazioni molto specifiche a compromissioni globali delle abilità sociali o dell’intelligenza (DSM5 APA, 2013).
La letteratura scientifica più recente conferma che l’individuazione precoce del rischio di disturbo del neurosviluppo e l’avvio di un tempestivo intervento, ancor prima che il disturbo si esprima nella sua pienezza, possano significativamente ridurre la sua interferenza sullo sviluppo e attenuarne il quadro clinico finale. Ritardi o schemi insoliti in diversi domini dello sviluppo (motorio, linguistico, sociale, elaborazione visiva) sono segnali precoci di NDD nei primi tre anni di vita (Micai et al. 2020). Sono stati sviluppati promettenti biomarcatori (genetici, epigenetici, immunitari), il cui ruolo nella diagnosi dei NDD deve essere validato (Dall’Aglio et al. 2018; Frye et al. 2019). Il monitoraggio del neurosviluppo è quindi una delle azioni fondamentali da implementare per favorire il miglioramento della qualità della vita delle persone con disturbi del neurosviluppo, in linea con le indicazioni del ‘European Pact for Mental Health and Well-Being, EC 2008’, e del ‘WHO Global Plan of action for children’s environmental health 2010-2015’.

Maria Luisa Scattoni
Istituto Superiore di Sanità, Roma

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